STRAUB-HUILLET : FORTINI/CANI
![](https://www.filmcriticarivista.it/wp-content/uploads/2014/12/straub-1-1-720x340.jpeg)
Questa volta il testo è di Edoardo Bruno, il numero di Filmcritica è lo stesso, 269/270, novembre/dicembre 1976, dedicato al Film e la Critica.
Bruno sottolinea di Fortini/cani la “lettura interlineare che diventa recitazione di sè, una rivisitazione critica, testuale ma distaccata, partecipe ed impartecipe di un rapporto nuovo con le cose e con le idee che queste sottendono”.
Il film degli Straub lavora su un diverso “sentire”, e va costruendo, attraverso ” il respiro, la fatica, il lavoro dell’uomo che si legge e mentre legge si giudica”, un diverso circuito, un “nuovo sapere”.
Fortini/cani, per Edoardo Bruno, mostra spietatamente l’inutilità di lamentarsi contro la barbarie se non si smascherano i rapporti che generano tale barbarie, l’impossibilità di dominare il pensiero e la necessità di trovare ad ogni situazione una via d’uscita.
Di questo pensiero politico che si materializza letteralmente davanti agli occhi, della “semplicità lineare”, della gentilezza e della coerenza di Franco Fortini si continua a sentire oggi la lacerante mancanza.