Ritorno al “genere”
Questo breve testo di Edoardo Bruno apriva il n°292 di Filmcritica nel febbraio 1979, e partendo da Il cacciatore di Michael Cimino riscontrava il prevalere di un cinema melodrammatico dove la narrazione ha un ruolo preminente, e “come nei film di Douglas Sirk lo spazio e la durata acquistano spessore e rilevanza, divengono struttura portante mentre l’intreccio si estende per tutto il tessuto, per ricomporre l’ottica persistente della diegesi americana…” Una riflessione sul grande cinema americano, come traccia nascosta che continua nel tempo e che appartiene al passato così come al presente di Filmcritica.