Per Francesco Salina
Nello scorso mese di marzo Francesco Salina ci ha lasciati, per l’improvviso aggravarsi di una situazione patologica che si era manifestata da qualche tempo.
Francesco Salina ha iniziato a far parte di Filmcritica negli anni Settanta, una stagione memorabile per la rivista, caratterizzata da una rinnovata attenzione per linguaggi e metodologie critiche, cui aveva portato un contributo personale molto intenso e significativo nel campo che più lo riguardava dal punto di vista professionale, inerente cioè ai rapporti sottili e fertili tra cinema, psicoanalisi e filosofia.
Francesco Salina è stato infatti psicoterapeuta ed era tra i soci fondatori de ‘Lo Spazio Psicoanalitico di Roma’, creato da Adriano Ossicini, Cesare Musatti, Paolo Perrotti, dove ha condotto ‘Gruppi Esperienziali’ e dove si è a lungo occupato della formazione degli psicoanalisti. Ha inoltre condotto a Roma per parecchi anni un gruppo aperto su cinema e psicoanalisi.
Tra i suoi molti interessi, nel campo del cinema, va anche segnalata la sua passione politica ed estetica per il cinema cubano, e il suo grande amore per Cuba, l’isola che visitava regolarmente, frequentandone la leggendaria cinemateca a L’Havana.
Con la sua scrittura laconica e incisiva, amava cogliere i nessi e le linee sottili che legano i film tra di loro, e li connettono alla storia del cinema. Sul sito di www.filmcriticarivista.it curava personalmente la sezione Filmologia, dove secondo la sua visione viene portato avanti un approccio al cinema, alla sua Storia e alle sue storie definito da un taglio archeologico deliberatamente inattuale, fondato in larga parte sulle immagini ancora più che sulla parola.
Per salutare Francesco pubblichiamo qui di seguito un suo testo Schermo, specchio, sognato e sognatore, pubblicato in Filmcritica n 614, aprile 2011.
Hasta siempre….