Magic Mike – The Last Dance di Steven Soderbergh
Oltre i codici
di Alessandro Cappabianca
C’è poco da fare: per capire un film di danza bisogna lasciarsene permeare, vederlo in sala, su grande schermo, col sonoro adeguato. Ultimamente, ce lo ha ricordato Spielberg, col remake di West Side Story. Per studiarlo, per scriverne, invece è un altro discorso.
Alla fine di Magic Mike, dopo tutto, Soderbergh ci lasciava col dubbio se Mike (Channing Tatum) sarebbe veramente partito per Miami, abbandonando il mestiere di spogliarellista. Si direbbe di si, a giudicare da questo film del 2023, in cui lo vediamo servire alcoolici ai clienti, uomini e donne, di un club per gente ricca e altolocata. Ma la sua fama lo precede. Malgrado tutto, qualcuno si ricorda delle sue antiche prestazioni, e gli offre la possibilità di ripeterle in uno spettacolo da allestire appositamente a Londra – previa esibizione privata, in anteprima esclusiva, per Maxandra Mendoza (Salma Hayek), miliardaria in attesa di divorzio, a suo modo creativa.
L’emozione che Maxandra vuol far provare a tutte le donne, è quella che lei stessa ha provato, durante il ballo con Mike. Per chi si spoglia Mike? Per lei, unicamente per lei, qualunque sia la donna che gli sta avvinghiata. I suoi movimenti imitano quelli del coito, dell’abbandono più totale. E’ una danza viscerale, che fa perdere la testa non solo a ciascuno dei due partner, ma anche a tutte le donne che vi assistono. Assistere? Parola inadeguata. Non si assiste a una danza simile, vi si resta stregate.
Si tratta tuttavia di una danza che esclude qualsiasi forma di solipsismo, impossibile da realizzare a pieno se non con la partecipazione di un gruppo selezionato di ballerini, tutti dotati di speciali doti acrobatiche, le stesse che mostra di possedere la stessa macchina da presa di Soderbergh.
Maxandra ha ha anche una figlia adottiva, che studia e sta scrivendo un romanzo. Questo romanzo, ovviamente, è il film stesso, i suoi veri protagonisti sono Maxandra e Mike. Per quanto possa essere sospettata di perbenismo, lei capisce bene il legame erotico insito nella danza. Perfino, è tutto dire, in una rilettura sperimentale del Lago dei Cigni. A Londra, in proposito, si scatena la burocrazia. Si fa questione di centimetri, ogni pretesto è buono per cercare di fermare lo spettacolo; ed ecco allora la squadra dei ballerini lanciarsi alla seduzione della donna super-burocrate, in apparenza priva di qualunque passione, che ne rimane, anche lei, conquistata. Saltano i codici del film di ballo. Salta Hollywood? Saltano i generi? No, è Soderbergh che ne trasporta oltre i confini.