FOREVER JEAN-LUC GODARD
In un bellissimo testo che si concludeva così: ” Ciò che il buio sommerge, continua nell’invisibile quello che la luce aveva rilevato…”, Alessandro Cappabianca già nel 1991, a proposito di Jean Luc Godard, scriveva che “la visione non è naturale”.
“Immagini orfane di sguardi, testimoni senza occhi, campi senza controcampi, o controcampi contraddittori. Vedere che si oppone all’udire. Sguardi e parole senza appartenenza. Raccordi mancati. La narrazione non è naturale. La messa in scena non è naturale. Lo sguardo non è naturale. L’autore non è naturale. E neppure lo spettatore. “
“Immagini orfane di sguardi, testimoni senza occhi, campi senza controcampi, o controcampi contraddittori. Vedere che si oppone all’udire. Sguardi e parole senza appartenenza. Raccordi mancati. La narrazione non è naturale. La messa in scena non è naturale. Lo sguardo non è naturale. L’autore non è naturale. E neppure lo spettatore. “
Una riflessione illuminante sulla visione/scrittura, sulle immagini-parole, sulla continuità del visibile e la sua naturalezza perduta…
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