Elvis
Un film di Baz Luhrmann del 2022
di Francesco Salina
Il Colonnello Tom Parker, suo manager e suo imbonitore, all’esordio del film afferma: ‘’Non l’ho ucciso io, io l’ho creato. L’ha ucciso l’amore per voi’’. Elvis Presley, un intreccio tra milioni di dollari e cento canzoni. ‘’Senza di me Elvis Presley non sarebbe mai esistito. Nessuno sa vendere uno spettacolo alla gente come te’’, ribadisce il Colonnello. Canti, controcanti, variazioni e pause nel film di Baz Luhrmann, un’ora e cinquantanove minuti di cinema cavalcano il genere e lo travalicano. Montaggio rapido, velocissimo, aggiunge e toglie, inscrive e cancella. Montaggio liquido, eccedente il tempo della percezione, tanto ritmico e sorprendente quanto una bella canzone di Elvis.
Dietro ogni Star c’è una mamma, dietro ogni mamma un imbonitore. Uno lo scopre, l’altra lo ricopre. Guldry, sua madre tenta, vanamente, di dissuaderlo. Donna pudìca, religiosa, non le garba vederlo agitarsi, sfrenarsi in pubblico non è decente. Lo vorrebbe accasato con una brava ragazza e un bel bambino. Ma lo ama, lo comprende, lo protegge, lo incoraggia, lo segue nelle tournée. Lui l’adora, la venera, è il suo eterno bambino.
Un giornalista gli chiede ‘’Ti senti più felice adesso oppure quando eri uno sconosciuto camionista?’’ Lui risponde Sono più felice adesso. Ma per alcuni aspetti e in determinate occasioni, mi divertivo molto di più prima.
A metà degli anni cinquanta il ventenne Elvis Presley si apprestava a mandare in soffitta Frank Sinatra, Dean Martin, Nat King Cole, Perry Como, i Platters, terremotando e rivoluzionando il panorama della musica popolare statunitense. Impose un nuovo genere musicale che fondeva la tradizione blues, rhythm’n’blues, gospel, country e pop, con echi di folk e jazz in un ritmo sincopato e travolgente, sostituendo il tradizionale sentimentalismo con gesti erotici e richiami sessuali. Incoronato Re del rock’n’roll Elvis scandalizza. Il New York Times si lamentò per quei suoi movimenti della lingua, ‘’così osceni’’. Frank Sinatra definì il rock’n’roll ‘’la forma espressiva più ripugnante, brutale e malefica, un pestilenziale afrodisiaco, la colonna sonora di tutti i delinquenti in circolazione’’. Nel 1956 l’Associazione dei cittadini bianchi dell’Alabama del nord condannò il rock in quanto mezzo ‘’per trascinare l’uomo bianco allo stesso livello del nero’’. Il critico musicale britannico Gary Herman osservò ‘’Il radicato miscuglio di pregiudizio razziale e invidia sessuale alimentò l’odio per quel genere di musica e per il suo interprete. Il rock’n’roll fondava le radici nella musica nera, con le sue allusioni erotiche e i suoi ritmi sensuali’’. Il viso pallido non basta a scagionarlo. Elvis Presley è un bianco oppure un nero? Infrange le leggi della segregazione razziale, è contro la guerra, è determinato a rifiutare il servizio militare. Un disertore? Perderebbe molti dei suoi fan. Il Colonnello Parker lo persuade ad accettare la leva. Lo mandano in Germania dove incontra Priscilla Beaulieu. Si innamorano. Si sposeranno. Lui è sempre in tournée. Lei ottiene il divorzio. Lui l’ama. Ѐ stato l’unico, vero amore della sua vita, dopo Guldry, sua madre. Il bell’Elvis dal gran ciuffo lucido di brillantina si veste in modo eccentrico. Le ragazzine lo idolatrano, durante le sue esibizioni urlano, vanno in delirio, si strappano i capelli, corrono verso di lui, tentano di salire sul palco, vengono respinte dalla polizia e dalle guardie del corpo, deve rifugiarsi in un ripostiglio. I suoi dischi avevano già venduto più di dieci milioni di copie. Intervistato dalla rivista musicale britannica Melody Maker nel 1956 dichiara Quest’anno ho guadagnato più di un milione di dollari. Eppure non sono un musicista, non so suonare la chitarra, non ho mai scritto una canzone. Quando sono sul palco è come se mi attraversasse una scarica elettrica. Ѐ come fare l’amore, ma più forte. A volte sento che il cuore mi sta per scoppiare. Ma è il pubblico femminile a esplodere in delirio per il proprio idolo.
Elvis fa uso smodato di stimolanti. Li consiglia a Priscilla Queste pillole prendile quando ti senti depressa. Nascondile. Non lo dire a nessuno. Dall’infanzia ha sofferto d’insonnia, fa uso di sonniferi, barbiturici, oppiacei, ne è dipendente. Ottiene successo come interprete cinematografico. Una giornalista gli chiede ‘’Ti ricordi la prima volta che hai cantato in pubblico?’’ Risponde Certo, avevo dieci o undici anni e mi esibii in uno spettacolo per dilettanti in una fiera. ‘’Da dove ti è venuta l’idea delle mosse dei fianchi, dei movimenti di gambe rapidi e convulsi? Hai mai visto nessuno dimenarsi in questo modo, nessuno ti ha mai suggerito di farlo?’’ No, non ho mai visto nessuno farlo. Nessuno me lo ha mai suggerito. ‘’Ti ricordi quando è stata la prima volta?’’ Partecipavo a uno spettacolo a Menphis come ospite solista in un grande teatro all’aperto. Sono uscito sul palco, ero paralizzato dalla paura, era la mia prima esibizione importante. Dovevo cantare una canzone ritmata di uno dei miei primi dischi. Tutti gridavano e io non capivo perché stessero urlando. Il manager mi disse che urlavano entusiasti per come muovevo i fianchi e le gambe. Ma io non mi ero reso conto dei miei movimenti. ‘’Hai dei piani per la tua carriera cinematografica? Come hai imparato a recitare?’’ Ho un contratto con la Paramount per un film all’anno. Beh, non credo si possa imparare a recitare. Se uno magari ha un poco di talento lo può sviluppare. Se devi imparare a recitare vuol dire che non sei un vero attore. Ma io ascolto i consigli di tutti.
Il primo film che ha interpretato è stato Love Me Tender del 1956 regista Robert D. Webb, un western nel ruolo di uno dei fratelli Reno rivali in amore. Canta Love me tender, We’re Gonna Move, Let me, Poor Boy. Il film si giovò della straordinaria popolarità del Presley-rocker. Il secondo, Loving You, è stato il primo da protagonista, regista Hal Kanter. Il technicolor lo esalta, ha ventidue anni, è bellissimo, è unico, stupefacente. Sa essere dolce, suadente come un angelo e cattivo come un demonio dal ritmo indiavolato. Da subito ha un successo strepitoso. Sa togliere i freni alla gente, sa sfrenarla. Adolescenti e donne mature lo adorano, avide di libertà e in fuga dal dolore. Il film illustra bene il management di quegli anni. Nel suo trentunesimo e ultimo film Change of habit del 1969, regia di William Graham, canta quattro canzoni melodiche, Change of Habit, Rubbernecking, Have A Happy, Let Us Pray. Il film apre con una sfilata di belle monache. Alcune brevi, audaci inquadrature mostrano le loro lunghe, bellissime gambe a punteggiare l’eccedente finzione. Presley, in grande forma, interpreta un medico attivo in un ricovero. Ѐ coadiuvato da tre suore nelle vesti laiche d’infermiere. Non sa che sono tre suore. Si occupa con efficacia dei suoi pazienti, mette ordine nel ricovero. Si mostra attore navigato, eccellente. Tra intense sequenze, appassionati dialoghi, campi, controcampi dei volti in primopiano, il film di Graham illustra l’ambiente, laico, religioso, convincente. Il medico-Elvis, ignorando la vera identità delle tre ‘infermiere’ – o forse no, il dubbio ci sorge ma non ci tormenta – si innamora della più bella. Divisa tra il Cristo in croce che vede sulla parete e il fascinoso dottore, sarà lei a scegliere tra vocazione ed amore. Il finale ci lascia in sospeso. L’esito della vicenda non lo svela. Ma lo possiamo immaginare. Il successo in amore, immancabile e corrisposto del dottor-Elvis, non corrispose al successo del film presso il pubblico statunitense. Tra i suoi migliori si evidenziano King Creole del 1958 regista Michael Curtiz. Una intrigante vicenda di amori, di rancori, di gangsters, di lieti finali e molte canzoni di strepitoso successo, Hard Headed Woman, Dixieland Rock, Trouble, Lover Doll, Young Dreams, New Orleans, Ring Araund Your Neck, King Creole. E i film Love Me Tender del ’56; Jailhouse Rock del ‘57; Flaming Star del ’60; Wild in the Country del ’61; Kid Galahad del ’62; Girls Happy del ’65, regista Boris Sagal. Un amore contrastato, tra le ire di un padre potente, le minacce di una guardia del corpo, finalmente l’amore trionfa, in Florida. Elvis canta Girl Happy, Spring Fever, Startin’ Tonight, Wolf Call.
Aldiquà della fiction, nella contingente realtà, le spese pazze di Elvis e la sua smodata prodigalità allarmarono il Colonnello Parker. Cominciò a sudare freddo nel vedere il declinante Elvis sempre più impasticcato e sempre più prossimo all’obesità. La scena musicale statunitense era cambiata, dominata da band come Byrds, Doors, Beach Boys, da cantanti innovativi come Bob Dylan e dall’invasione britannica dei Beatles e Rolling Stones. Benché tutti dovessero qualcosa a Elvis, tutti concorrevano a rendere sorpassato il re del rock’n’roll. Ѐ il crepuscolo di un idolo? La gallina dalle uova d’oro si dileguava? Il Colonnello decise di provvedere. Organizzò uno spettacolo televisivo. Dopo una vacanza con la famiglia Elvis tornò in forma smagliante, riposato e smagrito, il suo aspetto fisico sembrava quello dei tempi migliori. Lo special per la NBC ebbe un grande successo di audience, più del 40 per cento di share. Vestito di pelle nera Elvis interpretò il meglio del suo repertorio. Fu uno show trionfale. Riprese a esibirsi sul palcoscenico. Di concerto in concerto i suoi monologhi, tra un brano e l’altro, divennero sempre più audaci. Come scrisse il biografo Guralnick: ‘’anche il pubblico femminile osava sempre di più, lanciava sul palco reggiseni, mutandine, sottovesti’’. Il Re del rock’n’roll era nuovamente ingrassato, ma non era finito. Risorge! L’angelo strangolatore è ancora lontano.
Il cantante country Bob Luman raccontò uno show di Elvis in Texas ‘‘Si presentò sul palco con pantaloni rossi, giacca verde, camicia rosa. Aveva un ghigno beffardo. Restò fermo davanti al microfono per cinque minuti. All’improvviso colpì la chitarra rompendo due corde. Cominciò a muovere i fianchi lentamente come se stesse facendo l’amore con la chitarra. Prima ancora che si mettesse a cantare le ragazze urlavano, svenivano, correvano verso il palco. Lui stava là con quelle due corde penzoloni. Gente, mi sono corsi i brividi lungo la schiena’’.
La vendita dei suoi dischi nel mondo superò il miliardo di copie.
Alle quattro del mattino fra il 7 e l’8 gennaio 1935 Gladys Smith coniugata Presley aveva dato alla luce un bambino senza vita. Mezz’ora dopo partorì Elvis, il gemello, vivo e vivace. Per l’indigenza dei coniugi Presley il costo dell’assistenza medica e dell’ospedale fu a carico dei servizi sociali.
Il 16 agosto 1977 il direttore del Baptist Memorial Hospital di Memphis annunziò: ‘’Alle 3,30 del pomeriggio, malgrado tutti i nostri tentativi, respirazione meccanica, iniezioni di potenti stimolanti, Elvis Presley è morto’’.
Il corteo era formato da quarantanove automobili con in testa una Cadillac colore argento, su entrambi i lati della strada era schierata una folla di ventimila persone, una scorta di moto della polizia accompagnò il suo feretro.
Il ragazzo di Memphis sfilò tra cuori infranti, per la sua ultima tournée, silenziosa.