Gli artisti fermano il tempo: Megalopolis e Napoléon
di Edoardo Mariani Nelle temporalità che dividono un film come Napoléon vu par Abel Gance, datato 1927 (ma girato in Corsica nel 1925) che racconta la poetica del tiranno illuminato francese[…]
di Edoardo Mariani Nelle temporalità che dividono un film come Napoléon vu par Abel Gance, datato 1927 (ma girato in Corsica nel 1925) che racconta la poetica del tiranno illuminato francese[…]
di Edoardo Nardi Rileggendo alcuni saggi di Burroughs e rivedendo The Cut-ups (1966) girato insieme a Antony Balch, propongo tre considerazioni: anzitutto nel 1959, mentre Godard girava a Parigi A[…]
Festival dei Due Mondi. Spoleto 67° edizione di Francesco Scognamiglio Quest’anno al Festival dei Due Mondi di Spoleto si è esibito in concerto Daniel Lopatin Aka Oneohtrix Point Never, produttore[…]
di daniela turco Nell’ultimo film di Victor Erice, Cerrar los ojos, splendido labirinto di biforcazioni e di rispecchiamenti dove il cinema si avvita alla ricerca teorica, all’interno della circolazione dei[…]
di Giovanni Festa La vita è un montaggio o un piano sequenza? Pasolini, nelle pagine famose di Empirismo eretico dedicate al tema, pensa che la risposta sia la seconda: il[…]
di Giovanni Festa La vita è un piano sequenza o un’operazione di montaggio? Non appena cominciamo a formulare la domanda – e Pasolini lo sapeva benissimo – spunta fuori la[…]
Appunti a partire da un film di Julio Bressane su Antonioni e Hitchcock più una nouvelle di Raúl Ruiz di Giovanni Festa Davanti a me ho due testi e un[…]
di Edoardo Nardi L’epifania intesa quale forma espressiva, concerne ogni ambito artistico ed in particolare, si articola perfettamente nella formula del frammento. Che si esprima attraverso la forma pittorica, poetica[…]
di Sergio Arecco Nota. Edoardo Bruno iniziò a scrivere a vent’anni. E chi lo incoraggiò, scorgendo in lui una precocità intellettuale non comune e una libertà di pensiero fuori dagli[…]
di Alessandro Cappabianca In quanto indica una padronanza registica fuori dal comune, il piano-sequenza segna di solito il suggello riservato ai grandi. Allora perché Justine Triet cerca di evitarlo, come[…]
Alcune riflessioni eteroclite a partire da “Dal Pianeta degli umani” di Giovanni Cioni di Giovanni Festa Queste tre immagini sovraimpresse, la prima tratta da Island of lost souls (E.C. Kenton,[…]
(Da Napoli a Ferrara, da Rossellini/Cioni a Bressane/Warburg) di Giovanni Festa A Ferrara, vicino al cimitero cattolico ce n’è un altro. Si tratta dell’antico cimitero ebraico descritto da Giorgio Bassani[…]
di Edoardo Nardi Dopo le speranze nate con l’avvento della Repubblica, l’Italia del secondo dopoguerra inizia un lento percorso di revisione della propria Storia, tentando di individuare le cause che[…]
(Da Napoli a Ferrara, da Rossellini/Cioni a Bressane/Warburg) di Giovanni Festa Da un po’ di tempo ha cominciato a ossessionarmi una domanda: i morti sono davvero scomparsi per sempre? O[…]
Racconti dal buio di daniela turco Leggere l’ultimo splendido libro di Alessandro Cappabianca, L’enigma del racconto. Narrazione tra cinema e Tv (Timìa edizioni, 2022), in cui l’analisi viene, appunto, condotta[…]
di Edoardo Nardi Sebastian Schadhauser era mio amico. A lungo, negli ultimi tempi, abbiamo riflettuto sull’essenza del cinema come arte e artificio, sulle differenze assolute tra pellicola e immagine digitale.[…]
di Giovanni Festa Una pozza d’acqua stagnante riflette le costruzioni di tre piani e l’enorme fungo di cemento della Villa Carlos Gardel, a Buenos Aires, in Diagnostico Esperanza (2013); un[…]
di Alessandro Cappabianca 1. Al MOMA di New York è stato il momento di Pinocchio, con una mostra incentrata principalmente sul Pinocchio di Benicio del Toro, animazione a passo uno[…]
di Edoardo Nardi | Opera ultima di J.M Straub, dedicata a Filmcritica per il numero Settecento, La France contre les robots (2020), merita una riflessione quale tassello conclusivo di uno degli ultimi[…]
di Alessandro Cappabianca Ha scritto Deleuze: “ Ma esiste un secondo movimento che va dal concetto all’affetto, o che ritorna dal pensiero all’immagine. Si tratta di restituire al processo intellettuale[…]
di Giovanni Festa C’è un momento di Heroes y Tumbas di Ernesto Sabato al quale penso sempre quando vedo un film di Di Tella. Martín e Bruno stanno camminando per[…]
di Edoardo Nardi La Matthaus-passion di J.S.Bach, è stata a vario titolo utilizzata in alcuni film importanti. Suoi brani evidenziano, però, lo stile di due autori preminenti che ne hanno saputo cogliere[…]
di Alessandro Cappabianca Nel genere fantascienza è corrente la metafora del “viaggiare nel tempo”, magari a bordo di macchine appositamente costruite, per mezzo delle quali è possibile spostarsi a[…]
di Daniela Turco Presentata lo scorso febbraio da Fuori Orario in prima tv su Rai3, “Otto ore non sono un giorno” la serie televisiva in cinque episodi di Rainer Werner[…]
di Vittorio Giacci Ci sono due modi di fare film: si può fare un film su quello che si sa e che si ha bisogno di far sapere. Oppure si[…]
di Edo Mariani “Quando vedo il mare immagino il suicidio…Il mare, è terribile, è il ritorno all’origine, la fine, la fine nel senso del ritorno all’origine.” Ci sono diversi esempi[…]
di Daniela Turco Ormai da molti anni Amos Gitai all’impegno nel cinema continua ad affiancare l’allestimento di installazioni e di spettacoli teatrali, entrambi in stretto ambivalente rapporto, tra continuità e[…]
di Sergio Arecco Nelle oltre nove ore di Il distretto di Tie Xi (Tie Xi gou, 2003, in tre parti rispettivamente di 4, 3 e 2 ore: Ruggine – Resti[…]
di Alessandro Cappabianca C’è una bella differenza tra macchina attoriale (CB), quasi invulnerabile, e corpo martoriato (Pasolini) – tra gettarsi ripetutamente giù dal letto e finire ucciso, schiacciato da una[…]
di Giovanni Festa Un mondo di polvere. Polvere che corrode un territorio avaro d’acqua i cui colori sono il bianco, il nero, il ruggine. Lo sguardo si muove fra rovine,[…]