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Nous Sommes Tous Encore Ici…
Prendiamo in prestito il titolo di un film del 1997 di Anne Marie Mieville, per dire che anche noi
siamo ancora tutti qui, di nuovo online, dopo l’oscuramento del sito, ironicamente a causa di un virus in coincidenza con la pandemia 2020.
Qualcosa, a distanza di un anno, è comunque cambiato: Edoardo Bruno, direttore della rivista Filmcritica dallo scorso settembre non c’è più, e la rivista dopo 70 anni con la pubblicazione del numero 700 ha terminato la sua lunga avventura cartacea.
Tuttavia, quella che potrebbe sembrare la conclusione di un percorso, in realtà non lo è, e il ritorno stesso del sito online è un invito a riprendere un discorso interrotto e a riaprire lo spazio di un’esperienza comune che non si è affatto esaurita.
Nel sito di filmcriticarivista chi ci ha sempre seguito potrà ritrovare gli editoriali, le note di teoria, i film di tendenza, le conversazioni, che sono stati i punti di forza della rivista cartacea e che continueranno ad esserlo online, con un aggiornamento di altri materiali – parole e immagini – più libero e flessibile, svincolato dai tempi tipografici, anche se nelle nostre intenzioni verrà mantenuta una scadenza regolare, ogni mese, mese e mezzo, che già apparteneva al cartaceo.
Nel sito filmcriticarivista continueranno a coesistere come sempre in modo del tutto “naturale” il cinema di Roberto Rossellini con Hollywood, Robert Bresson con Alfred Hitchcock, il cinema sovietico con quello americano, i film più popolari e diffusi, con quelli più sperimentali, e così via…
Non è mai esistita per noi alcuna opposizione tra questi mondi tra loro lontani, perché è attraverso la pratica di una critica sensibile e lontana dai conformismi, che abbiamo continuato a costruire uno spazio nostro di sperimentazione linguistica e culturale, prima sulle pagine e ora solo online, che insieme al cinema potesse, di volta in volta, incontrare anche filosofia, arte, letteratura, psicoanalisi, politica e vita.
Vent’anni fa, nel 2001 in seguito ai fatti del G8 a Genova culminati con la morte di Carlo Giuliani e con la violenza di Stato nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto, Filmcritica uscì con il fascicolo Questo non è cinema, una testimonianza diretta e una presa di posizione politica precisa, che allora la collocò in una posizione radicalmente diversa da qualsiasi altra rivista di cinema.
Anche oggi, vogliamo mantenere questa stessa tensione di sguardo e questa apertura, continuando a impegnarci per un’idea di cinema “poetico-politico”, dove un film non viene definito politico perché costituisce in sé una denuncia o perché tratta espressamente di questioni politiche – restiamo lontani da qualsiasi contenutismo – , ma per quella dimensione politica che nasce dalle stesse forme del testo filmico, attraverso una pratica di scrittura che assorba nel “leggibile” il pensiero “visibile” dell’opera, ripercorrendone le suggestioni e la visione linguistico-formale.
Rigorosi, ma non accademici, aperti al nuovo delle forme e dei linguaggi, con il desiderio di non stancarsi di cogliere le contraddizioni e i dubbi e di assumersi dei rischi; questo è il progetto comune su cui intendiamo lavorare, ancora insieme, senza più un direttore, un collettivo di redazione alla guida del nostro sito filmcriticarivista.
Un nuovo inizio…